Liscia, ruvida, bianca, colorata… Dall’Ottocento la carta è un prodotto industriale di largo consumo. Fino a pochi decenni la filiera del settore cartario non si è posta il problema delle conseguenze ambientali di questa produzione: inquinamento e sfruttamento delle foreste. Col tempo le aziende, la società, i consumatori hanno sentito l’esigenza di una produzione sostenibile, e hanno iniziato a ragionare in un’ottica di economia circolare, rispettosa dell’uomo e dell’ambiente. Ed è qui che sono entrate in gioco la carta riciclata e la carta da produzioni responsabili.
Carte riciclate di nuova generazione
Oggi sempre più aziende e realtà professionali prestano attenzione all’impatto ambientale delle proprie attività. Tra i modi di ridurre il consumo di risorse naturali e l’emissione nell’ambiente di sostanze inquinanti c’è la scelta di carta riciclata.
La carta riciclata è prodotta con la carta da macero (carta, cartone). Questo processo produttivo si basa sulla raccolta, la lavorazione e il riciclaggio dei prodotti di carta al termine del loro ciclo di vita. La materia prima è data quindi da rifiuti e non da alberi.
La carta riciclata classicamente intesa tuttavia è ormai un fatto consolidato del mondo delle cartiere e di conseguenza anche del packaging e della stampa. La nuova frontiera sono carte ecologiche speciali e innovative, prodotte non da rifiuti cartacei, ma da altri scarti, soprattutto vegetali.
L’idea per la verità non è nuova. Un esempio ne è la Shiro, una carta prodotta con l’eccesso di alghe che durante gli anni novanta infestavano la laguna di Venezia. Essendo le alghe pericolose per gli organismi marini e difficili da smaltire, si iniziò a pensare come impiegarle. Questo portò all’utilizzo delle alghe come sostitute della cellulosa e nel 1993 venne prodotto il primo campione di alga carta.
Alcune cartiere italiane si sono specializzate in carte riciclate di nuova generazione come Favini, che ha brevettato ad esempio la CartaCrusca, carta prodotta da scarti di crusca e utilizzata esclusivamente per i prodotti Barilla. Il prodotto Remake invece è carta da scarti del cuoio. La carta Crush – impiegata in cataloghi, cartellini, inviti, etichette o packaging di lusso – è prodotta da scarti di frutta e noci.
Carta ecologica e sostenibile
La ricerca e l’innovazione da parte di cartiere italiane per il rispetto e la tutela dell’ambiente e dell’uomo sono un esempio di imprenditorialità virtuosa: il rispetto dell’ambiente è un valore anche commerciale. E in tal senso va anche la scelta di utilizzare carte non riciclate ma ecologiche, ottenute da foreste gestite responsabilmente sotto l’aspetto ambientale, sociale ed economico.
Il nostro Centro Stampa Cabiria a Parma ha ottenuto nel 2016 la certificazione FSC® Forest Stewardship Council® C130220, che esprime il nostro rispetto per natura e ambiente, ma anche verso le persone e la comunità.
Molte realtà italiane, come Cabiria appunto, hanno ottenuto la certificazione internazionale FSC® sui propri stampati, a garanzia della materia prima utilizzata e di una corretta gestione ambientale, sociale ed economica degli alberi.
Il marchio FSC® ha assunto un ruolo importante nel mercato della carta, collocando l’Italia al primo posto in Europa per numero di certificati di filiera FSC®. Molte cartiere offrono un’enorme varietà di prodotti con il marchio, da carte e cartoncini perlescenti o avoriate, a imballaggi di cartone o bicchieri di carta.
Non ci sono insomma più limiti – né creativi, produttivi o di mercato – che impediscano una scelta responsabile per continuare a utilizzare uno strumento straordinario come la carta.